Stanchi, sfiduciati, ansiosi, arrabbiati e svogliati: sono solo questo i giovani d’oggi?
I dati delle ricerche ufficiali dipingono un panorama preoccupante. Giovani che non sperano niente, che soffrono la solitudine, che temono il futuro.
Eppure i ragazzi e le ragazze dei nostri giorni sono molto di più e a volte basterebbe uno sguardo, uno di quelli giusti e incoraggianti, per far ritrovare loro la speranza e l’energia per continuare a camminare.
Ne abbiamo parlato con Don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile di Milano e fondatore della comunità Kayors e Mario, uno dei giovani suoi ospiti, durante l’apertura dell’anno pastorale il 21 settembre 2024.
Attraverso il racconto delle esperienze di comunità e di cappellano del carcere Don Claudio ha mostrato a tutti gli educatori e i responsabili presenti come sia possibile agire concretamente per fare del bene nei confronti dei ragazzi (anche quelli comunemente considerati “più difficili”), come si possa provare a tenere dentro al gruppo tutti senza lasciare fuori nessuno.
Mario dal canto suo ha raccontato di una rabbia che spesso si fa fatica a gestire, di quella sensazione di perdizione che sempre più giovani provano.
Insieme ci hanno condotti attraverso le tappe della loro storia fatta non solo di gioie, come quella di aver visto tanti dei suoi ragazzi cambiati e realizzati grazie alla musica, ma anche dolori, sconfitte e apparenti fallimenti.
Anche quando però le cose non sono andate così come previsto Don Claudio non si è perso d’animo e si è sempre rialzato, non si è stancato perché animato da quella speranza nel Signore che speriamo possa guidare anche la nostra diocesi durante questo nuovo anno.
Una diocesi che, come hanno testimoniato i racconti di quanto vissuto assieme l’anno pastorale passato, non si è mai fermata e ha camminato insieme.
Tantissime le esperienze vissute, dalla festa di Hope alla visita del papa, dalle Soste per gli adolescenti al percorso di custodi di comunità fino ad arrivare alle opportunità di tante singole parrocchie che si sono aperte ai giovani provenienti dall’intera diocesi.
Un panorama vasto e variegato che nell’essere ricordato può dare a tutti noi per affrontare il nuovo anno con fiducia e energia nuove. Molte saranno le nuove occasioni, i nuovi impegni, le nuove proposte e noi siamo pronti a coglierle certi che se continueremo a sperare nel signore cammineremo sempre senza stancarci.